La Rinascente
- Gabriella Pi
- 11 mag 2017
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 12 gen 2024

"La Rinascente"
Il Segreto della Madunnina
Sepolto da secoli di ignoranza e inquisizione ,
"Si dice che sotto il Duomo ci sia un laghetto, il quale era adorato dai Celti;
infatti, il popolo Celta credeva nella Dea Belisama
sposa di
Belenos , che viene ricordata dalla Madonnina sulla punta del Duomo
(questa Dea aveva una duplice funzionalita`,quella lunare,
che ricordava la femminilita`,
la madre col bambino, e quella solare, che ricordava il territorio,
un tempo ricco di boschi)
la quale era considerata Dea dell'acqua, cioè Dea della vita
(infatti l'acqua era sinonimo di ricchezza vitale). Questa Dea, tra l'altro, a Milano veniva raffigurata
(e chiamata con un nome specifico)
come una scrofa pelosa
(la scrofa semi lanuta di via Mercanti).
Da qui cominciò tutto, i Celti edificarono un tempio o "Cromlech", cioè grandi cerchi formati dai menhir (pietre erette verticalmente) e dai dolmen
(camere megalitiche);
dopo questi tempi Pagani, arrivarono altri templi costruiti dai Romani e, successivamente, diverse chiese Cristiane che, una sull'altra,
diedero vita (dopo molti anni)
al duomo di Milano."
Dea dell'acqua e della resurrezione delle stagioni, veniva chiamata anche :
LA RINASCENTE.
Reperti archeologici sotto al duomo di Milano
Sotto Santa Tecla come accennato nel video : I Templari di Milano, sempre della serie Milano misteriosa furono trovati alcuni reperti archeologici tra cui una stele recante diversi nomi di divinità romane, segno che quel luogo era già un luogo religioso prima dell’avvento del cristianesimo e sapendo che le divinità romane furono diciamo sovrapposte alle divinità celtiche preesistenti viene logico pensare che ci fosse prima un tempio celtico, un tempio insubre infatti in questa stele sotto la scritta Lovium (Giove) si vedono alcune altre scritte che sembrano scalpellate su scritte precedenti, sembra quasi di intravedere dei simboli lepontici l’antica scrittura dei celti Insubri che furono coloro che fondarono la città di Milano. Tra i nomi delle divinità scritte di divinità romane vediamo anche Minerva.
Per i celti Minerva è in realtà la dea Belisama la dea del fuoco sposata con Belenos il dio della luce
qui troviamo un assioma che ci fa collegare Santa Maria maggiore Santa Tecla il Duomo di Milano e la madonnina tutte ad un culto femminile Milano pare che sia sempre stata una città devota ad un culto femminile.
La Dea Belisama
Ecco chi è colei che si cela
tra quelle sembianze di madonna e con la lancia nella mano .
La Belisama,
dea della guerra con corazza e lancia e ...
Oggi sul Duomo svetta la sacra immagine della Madonna, è forse ... trasposizione terrena della dea Belisama ?
stessa radice di Belisama, la Sublime ... significa :
«grande albero sacro»
Ma cosa c'entra una lancia guerriera nelle mani della Madonna , se non fosse
un'antico simbolo che protegge anticamente la citta' ?
LA LANCIA DI LUGH
Ci troviamo di fronte al simbolo di autorita'e potere .
Nella mitologia irlandese la Lancia di Lúg
(in origine Lancia Lúin, da Luisne, che significa "fiammeggiante, sfolgorante") è uno dei quattro tesori d'Irlanda,
assieme alla Spada di Luce
(Claíomh Solais), al Calderone del Dagda e
alla Pietra del Destino (Lia Fáil).
La Spear Luin fu originariamente forgiata dal dio Lúg per essere usata contro il malvagio Balor Occhio Cattivo. In altre versioni viene creata per Lúg dalla città di Gorias, una delle quattro capitali dei Tuatha Dé Danann quando prima di venire inIrlanda abitavano le misteriose Isole del Nord.
Fu a causa di quest'arma che Lúg venne soprannominato Lámhfhada, dalla Lunga Mano. Chiunque avesse brandito la Lancia in battaglia avrebbe trionfato sui propri nemici.
Si diceva che fosse così calda da dover essere conservata a punta in giù in un recipiente pieno d'acqua (ovvero il Calderone del Dagda) detto 'Coire Ansic'
("Non-asciutto"), così da non bruciare il luogo dove veniva custodita. Questa lancia però aveva una limitazione, cioè non era facile da utilizzare.
In altre leggende più tarde si dice questa Lancia gocciola sempre sangue.
Le Due Lancie
Ma Lug ha a sua disposizione anche un'altra lancia leggendaria, la Lancia di Assal, consegnata al dio dai figli di Tuireanncome parte del guidrigildo per l'assassinio di suo padre Cian. Questa lancia, se usata in battaglia gridando 'ibar' ("Tasso!") non mancava mai il bersaglio, e anzi ritornava al suo possessore allorché questo gridava 'athibar' ("ri-tasso!").
Per questo fu anche soprannominata Areadbhar ovvero Sterminatrice.
LA SCROFA SEMILANUTA
L'animale simbolo di Milano, prima del biscione visconteo, era la scrofa "semilanuta".
Quando Belloveso, principe celtico,
giunse in Insubria elesse sette saggi druidi che consultarono l'oracolo per sapere in quale luogo avrebbero dovuto iniziare a costruire quella che poi è oggi Milano. La risposta dell' oracolo fu "che una scrofa vestita di lana segni il principio e il nome della città". Lo spazio sacro ai celti era scelto e rivelato con l'orientamento astronomico e grazie ad un animale, in questo caso la scrofa, che lasciato libero viene sacrificato nel luogo in cui il giorno dopo viene trovato. Lì si fonda la città. Per gli Insubri, Belisama, loro Dea Madre solare aveva come animale sacro la scrofa bianca, simbolo di fertilità in diverse culture (vedi l'articolo precedente, c'è tutta la simbologia della scrofa). Inoltre, il segno definitivo del legame di Belisama con la profezia della città, è il fatto che a lei era sacro il biancospino e proprio lì trovarono la scrofa semilanuta.
Successivamente la scrofa bianca fu sostituita con il cinghiale bianco e il culto del dio solare Lug. La scrofa, in quanto simbolo femminile, era legata al ciclo lunare, anche se sacra ad una dea solare. In quanto ogni dea è sempre strettamente legata alla luna, così come ogni donna. Il cinghiale bianco invece era legato al sole, alla virilità maschile e all'aggressività guerriera. Entrambi erano legati alla "visione"
e quindi all' oracolo e alla visione della fondazione della città, nonchè del sacro santuario dedicato a Belisama che si trovava proprio nell' attuale duomo milanese che nei tempi pagani chiaramente non esisteva ancora. Successivamente fu sostituito dal culto di Minerva e successivamente abolito dalla chiesa cattolica, ma restano comunque molti resti.
Un rilievo raffigurante la scrofa semilanuta si può tuttora osservare su di un capitello del Broletto di piazza Mercanti. In via Mercanti è ancora visibile un antico bassorilievo con l’immagine della scrofa, collocata sul secondo arco del palazzo della Ragione; fu ritrovato nel 1233, durante gli scavi del palazzo. In seguito è probabile che venisse sostituita dall'effigie di Sant'Ambrogio.
Le Pietre Forate
Un altro tipo di culto relativo alle pietre
è legate alla ruota o pietra forata. alcune sono dei veri e propri Calendari Agresti come il sito siciliano di Monte Arcivocalotto
che all'alba del Solstizio di Inverno lasciera' passare un raggio di luce che cadra' sulla roccia allineata Pizzo Pietralunga
e al tramonto del Solstizio d'estate incornicera' il sole che tramonta
dietro l'orizzonte di Capo San Vito .
Altre pietre forate invece fungono da rituali di rinascita e fecondita' .
Trovare una piccola pietra forata è di buon auspicio e diventa talismano.
Il Mistero
della
Pietra di Luna
Questa è la pietra conosciuta come
"pietra del Tredesin de Mars "o pietra di S.Stefano.
è legata al culto di S.Barnaba e agli esordi della chiesa Milanese. Proprio perchè è legato al culto di un santo ha legami precristiami.
La sua forma è rotonda con un buco in mezzo e una raggiera di tredici linee incise conosciuta comesin collegata al culto di San Barnaba e oggetto di grande venerazione nei secoli.
Inizialmente era custodita in S. Dionigi a Porta Venezia,
mentre oggi la troviamo incastonata nel pavimento centrale di S. Maria al Paradiso, in corso di Porta Vigentina al 14.
La pietra ha origini lontane geograficamente e culturalmente, infatti ha origini induiste. Il foro al centro, infatti, si chiama
"porta della liberazione".
Attraversando questa porta l'anima può passare oltre e salvarsi e questo è strettamente legato al concetto vedico di reincarnazione in cui credevano anche i primi cristiani.
Antichi rituali vengono celebrati anche oggi , per farlo bisogna
salire sulla pietra consacrata che non giace piu' in piedi a fungere da calendario solare agreste , ma è stata incastonata nel pavimento della chiesa a Milano .
Si narra che in origine si celebrassero rituali shamanici con gocce di sangue dei sacerdoti e delle di sacerdotesse celte ,e questo conferisce alla pietra alcuni sacri poteri che si manifestano in presenza dei
"Prescelti" che saliranno in rituale su di lei per compiere:
IL BATTESIMO della PIETRA DI LUNA.
La Chiesa Celtica di Milano
La pietra, originariamente era collocata nelle vicinanze dell’odierno planetario di Corso Venezia.
In quel luogo, narra la leggenda che San Barnaba, giunto a Mediolanum, il 13 marzo del 51 dopo Cristo, davanti ad un gruppo di curiosi, piantò una croce fatta con rami secchi e cominciò a predicare, dando inizio al cristianesimo celta e primigenio nella citta' di Milano .
L' arrivo di San Barnaba
San Barnaba
L'undici giugno la Chiesa festeggia la figura di San Barnaba, chiamato apostolo anche se non appartiene al gruppo dei Dodici, è considerato inoltre come il primo vescovo della città di Milano.
SACERDOTESSE CELTE ,
Nessuno ricorda nessuno sa che le prime cristiane in Italia furono proppio le Sacerdotesse del Culto Celtico ..Perseguitate Caluniate e bruciate in seguito come ERETICHE E STREGHE.
Il Culto Celta insieme al Culto Cristiano Gnostico o Cataro fu il primo Culto Cristiano e molto diverso da quello attuale e da quello Cattolico che relegò la donna in ruoli minori .
Il Cristianesimo fu un Culto prettamente Matriarcale fu il ritorno del Matriarcato Ebraico e dunque paritario in cui le donne ritornavano ad essere riconosciute meritocraticamente in ogni loro ruolo sociale
così come anche i giovani e la scelta dei capi delle comunità.
I Cristiani Romani si scandalizzarono molto vedendo le Donne Cristiane Celte che dicevano messa e dispensavano le ostie come i preti , sicché le perseguitarano ferocemente .
Una delle feste più antiche di Milano è quella del Tredesin de Marz, e risale a più di duemila anni fa e deriva dalla famosa pietra incastonata nel pavimento della Chiesa di Santa Maria del Paradiso.
Secondo una leggenda, il 13 marzo dell'anno 51 San Barnaba predicò il vangelo di Cristo in una radura poco fuori Milano dove era ancora viva la tradizione celtica. Egli alzò la croce sopra una pietra rotonda: il Tredesin de Marz, dove i pagani celti erano riuniti per una celebrazione.Essi non lo cacciarono via , ma al contrario lo ascoltarono con ammirazione accettandoo il suo messaggio .
San Barnaba fu in realtà un Santo Guerriero e Guerrieri erano quelli della Chiesa Primeva , che difendevano il diritto e la giustizia sempre usurpati da tiranni e signorotti .
Il Culto Cristiano era in origine un Culto che aborriva la schiavitù lo sfruttamento e la prepotenza dei Ricchi verso i poveri ed era una religione molto concreta e poco teorica.
Una Chiesa Autentica che fu in seguito perseguitata e streminata dall' attuale Chiesa Cattolica Romana , molto più tollerante con sfruttatori e propietari terrieri .
La pietra è rotonda con un buco in mezzo e una raggiera di tredici linee incise conosciuta come "pietra del Tredisin de Marz", collegata al culto di San Barnaba e oggetto di grande venerazione nei secoli.
Inizialmente era custodita in S. Dionigi a Porta Venezia, mentre oggi la troviamo incastonata nel pavimento centrale di S. Maria al Paradiso, in corso di Porta Vigentina al 14.
LA PIETRA DI LUNA e
IL CULTO DELLE PIETRE
Nei concili del 4° sec furono condannati ripetutamente i culti delle pietre, ma anche quello degli : ALBERI, FONTI , POZZI.
In verità il Culto Romano ha una serie infinita di reliquie e oggetti materiali da venerare ma in questo caso doveva estirpare gli oggetti fella VECCHIA RELIGIONE .
l culto delle pietre lo ritroviamo nella celebrazione di solstizi ed equinozi, cioè degli 8 sabbat. Simbolo famoso di queste celebrazioni è il Menhir e il famoso Stonehenge britannico.
Per quanto riguarda la lombardia essa è popolata di numerosi altri luoghi sacri pagani e megalitici.
Alcuni esempi sono il menhir del sito di Giordignano
le chiese di S.Nazaro "pietrasanta" e di S.Vittorello a Porta Romana conservavano due pietre legate al rito ambrosiano. Sulla prima S.Ambrogio salì per montare a cavallo e nella seconda si accosciò dopo aver cercato inutilmente di evitare la fuga per evitare la sua elezione a vescovo.
Sicuri che l'abbia fatto davvero? Ci può essere in parte qualcosa di vero, ma in realtà il "salire sulla pietra" deriva da un culto pagano celtico precedente. Tra i celti si usava salire sulla pietra durante le cerimonie d'insediamento dei capi, i quali salivano su di esse e giuravano di seguire le orme dei loro predecessori. Sulla pietra erano incisi un paio di piedi a rappresentare la forma palmare del primo capo.
Narra una Leggenda che anche Gesù discendente della tribù regale aveva la sua Pietra del Destino
una pietra poi fatta portare in Europa insieme a chi si ritiene ancor oggi della sua stirpe .
LE PIETRE MAGICHE. Alcuni considerano le PIETRE come le ossa di MADRE TERRA ,
esse posseggono la propieta' di trasmettere energie TELLEURIICHE . Il comportamento dell’energia che proviene dalla Terra o “tellurica” è molto simile a quello degli altri tipi di energia, sebbene con alcune sue particolarità, quindi possiamo pensare che un campo energetico “tellurico” possa essere percepito in superficie con due qualità fondamentali: la sua intensità e le informazioni trasportate. In una visione olistica diviene impossibile scindere la realtà in settori non comunicanti, per cui in ogni analisi si considera l’interazione di tutti i fattori in gioco. Quindi la nocività dovuta all’informazione trasportata e quella dovuta all’intensità del campo energetico portante sono da prendere in considerazione entrambe nello stesso modo e nello stesso momento. L’energia del pianeta si scarica con vibrazioni o eruzioni e a volte ciò avviene in maniera violenta sia con i fenomeni vulcanici, sia con gli spostamenti delle zolle e i conseguenti movimenti tettonici che si trasformano in forze sismiche. Noi, esseri umani, possediamo un recettore/decodificatore per tutti i tipi di energia che ha sede nel nostro stesso corpo e nel suo sistema energetico,
ed è potente e “a largo spettro”, perciò riceviamo molto bene le emissioni di energia tellurica, e a volte questi campi energetici possono risultare dannosi per noi, ad esempio perché scatenano ansia e incutono un “timor panico”.
Oppure addirittura potremo assorbire benefici a seconda del luogo in cui viviamo passeggiamo ed abbiam edificato la casa. Ingegneri ed architetti piu avveduti e saggi tengono conto di questi flussi di energia e cnoscono bene i luoghi energetici principali della citta'.
La Rabdomanzia
I luoghi di potere sono quei luoghi in cui gli uomini incontrano la Divinità.
Sia che essa, a seconda della occasioni e dei contesti, venga riconosciuta come potenza cosmica-astrale, o come potenza di natura, propria del luogo stesso.
La funzione di questi “canali di energia” non è solo quella di collegare il cielo alla terra e gli uomini alla Divinità, ma anche la vita terrena e l’aldilà.
Sin dai primordi dell'umanità l'uomo si è avvalso delle sue capacità extrasensoriali per individuare i punti della terra che avessero delle caratteristiche speciali sotto il profilo energetico-vibratorio, questo al fine di poter interagire con la Divinità in tutti i suoi aspetti, e stabilire con essa un contatto diretto. Questa connessione, attivata poi attraverso la ritualità e la preghiera, gli ha permesso l’opportunità sia di relazionarsi ai cicli della natura e a quelli astrali (come per la semina, la germogliazione, la maturazione e conservazione del raccolto) sia di elevarlo spiritualmente dandogli in alcuni casi la chiave di lettura della vita stessa.
La classe Sacerdotale di ogni epoca è sempre stata costituita da uomini iniziati anche all'arte della rabdomanzia, cioè alla capacità di individuare con esattezza vene acquifere sotterranee, e nel caso di veri professionisti stabilirne senso di scorrimento, larghezza, profondità, qualità minerali ed energetico-vibrazionali. Questa tecnica permette tutt’oggi di rilevare, oltre all’acqua nel sottosuolo, fonti naturali di emissione energetica, reticoli tellurici o cosmici e linee energetiche proiettate sulla terra dall’universo. Ne abbiamo testimonianza già nel neolitico dove Cromlech, Dolmen e Menhir si trovano appunto ubicati sopra uno o più frequentemente sull’intersezione di due o più corsi d'acqua sotterranea, compattazioni di linee e nodi Hartmann o Curry o su linee Sincroniche (Ley Lines). Enormi massi del peso di centinaia di tonnellate sono stati spostati anche per chilometri fino al punto topico di energia da dove avrebbero poi svolto, una volta attivati, la funzione di antenne riceventi-emettitrici.
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