Le Vergini Arcaiche
- Gabriella Pi
- 11 mag 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 12 gen 2024

Le Vergini Arcaiche
Il termine “Vergine ” ha assunto, nel mondo contemporaneo, nella sua
principale accezione,
il significato di donna che non ha ancora avuto
alcun rapporto sessuale
completo
e designa dunque uno stato fisiologico e materiale.
Nell'antichità questa parola sembra aver rivestito
invece un significato del tutto diverso
e per nulla
collegato all'avere avuto rapporti sessuali o meno,
come mostra chiaramente la sua stessa etimologia...
...e mette in luce come il senso moderno della parola
sia totalmente distante
da quello antico che, a questo punto, risulta un concetto da ricostruire ed esplorare.
Bisogna innanzitutto precisare che i termini usati in diverse lingue arcaiche, oggi tradotti con “vergine,”, designavano tutti in primo luogo
una fanciulla non sposata
o meglio non sottomessa al giogo dell'uomo,
ma
non per questo necessariamente illibata
in senso strettamente fisico,
bensì profondamente ed assolutamente autonoma,
indipendente, libera”
“Vergini
erano probabilmente quelle donne che avevano preservato dentro se stesse l'affascinante e incantevole potere che può emanare una foresta selvaggia e piena di mistero
o una sorgente pura ed incontaminata.
Mantenere la Verginità
significava quindi conservare
la predisposizione a sentire e covare
quel magico potere di gioia, di incanto
di languore fino a sciogliersi in esso,
dimenticando la propria identità personale e diventando una delle sue innumervoli e
meravigliose manifestazioni
...
Del resto forse, in quanto naturalmente dolci,
sensibili , seducenti come lo potrebbero
essere dei cuccioli o dei fiori, sarebbero probabilmente portate a rimanere vicino
alla dolcezza, alla gioia, alla tenerezza e all'Eros.
Intuendo e percependo Amore negli animali,
nelle piante ed in tutta la Natura si incanterebbero di fronte alle sue molteplici manifestazioni, sentenedo un grande desiderio di fondersi e sciogliersi in essa, una grande nostalgia di una simile libertà.
Tratto da: "Le Vergini Arcaiche" di Leda Bearne'
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