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Anasyrma

  • Gabriella Pi
  • 11 mag 2017
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 21 gen 2024

Afroditeana e il Mistero dell' Anasyrma

e il Sacro Rituale dell'Anasyrma

Cosa nasconde questo strano ed ironico gesto? Come mai Piero Angela non ha parlato nel suo dossier affrontando il tema della Venere Callipigia?

Perché sulla Rai è vietato parlare di Matriarcato Antropologico?

Come mai tutta questa censura sulla cultura pre cristiana i simboli del Femminino Sacro la cultura pre- patriarcale europea?



"Il Mistero dell'Anasyrma"

Solo la rivista Focus ha osato svelare i segreti di questo strano gesto che potrebbe sembrare volgare e non lo è.

L'Intimità femminea arcaica e il sacro rito propiziatorio Apotropaico dell'Anasyrma :

"Come cerbiatte o giovenche, nel tempo della primavera, sazie di cibo balzano attraverso il prato, così esse, sollevando i lembi delle belle vesti, correvano lungo la strada avvallata e le chiome giù per le spalle ondeggiavano, simili al fiore del croco." (Inni omerici)

La Venere Callipigia

(la Venere dalle belle natiche )

o Afroditeana Secondo la tradizione APOTROPAICA il gesto di denudarsi pubblicamente per celebrare il Sacro Rituale non equivale soltanto a SCACCIARE GLI INFLUSSI NEGATIVI ma anche ad attirare la MALASORTE E SORTILEGI per chi da incauto si accostasse al rito ed alle sacerdotesse in modo BLASFEMO ed inappropiato.

Ebbene si' il potere magico delle donne che possono dare la vita ,si trasforma nel potere di dare la morte a coloro che le offendono oppure offendono le leggi immutabili . Sembra che in ogni parte del mondo in tempi remoti e lontani le fanciulle

ispirate dall’amabile Dea e unite nell’anima da un luminoso filamento d’argento, svolgessero gli stessi riti e gli stessi gesti sacri.

Anche nella Grecia pre-ellenica quando le Sacerdotesse erano ancora in auge

si celebravano riti in onore di Cerere, Demetra

L’anasyrma, con la sua energia voluttuosa e benefica, era uno di questi, e molti racconti mitologici, nonché rituali la cui conoscenza è sopravvissuta sino a noi,

ne conservano tuttora la memoria.

“E se qualche ormai rara fanciulla desiderasse ancora, in questi tempi caotici e spenti, di ritrovare quella scintilla d’amore languido e tiepida luce, magari aiutata dalla Fortuna, potrebbe forse iniziare a cercarla in quei luoghi misteriosi nei quali essa potrebbe nascondersi… come in una sorgente dalle scure rocce ricoperte di soffice muschio e fiorellini bianchi, o in un fiore purpureo dai languidi e umidi petali; in una dolcissima melagrana dallo spacco vermiglio, o persino in una piccola grotta umida, calda e accogliente… E se mai ella riuscisse infine a trovarla, allora potrebbe veramente intuire e conoscere dentro di sé la dolcissima e commovente eco amorosa del

DIVINO MULIEBRE, e il voluttuoso potere dell’antica magia delle donne.

Si riunivano di notte completamente nude i giorni in cui il ciclo compariva per tutte insieme e danzavano intorno agli alberi lasciando cadere preziose goccie del sangue mestruale, simbolo del femminino sacro . In tempi in cui nessun uomo perverso potesse trovare il pretesto per aggredirle


...in tempi in cui la bellezza la femminilita' la seduzione ....

.erano manifestazioni della DEA .... “



L' Anasyrma della Dea Baubo




Ecco una bizzarra iconografia sacra

rappresentante la dea della fertilità e dell' oscenità.

Non si hanno molte informazioni riguardanti la divinità, si può supporre che gli antichi greci si ispirarono a culture precedenti, soprattutto a quelle nelle quali erano presenti dee primitive, per così dire, archetipiche della sfera sessuale e della fertilità. Rammenta le divinità femminili neolitiche, misteriose nella loro incompiutezza corporale, talvolta manifestata dalla mancanza testa

e talvolta senza piedi e senza braccia. Dire che sono immagini della fertilità non basta, sono molto di più. Sono i talismani del Femminile Sacro.


Nella vicenda di Demetra alla disperata ricerca della Figlia Persefone rapita dal dio Ade , la madre la cercava in continuazione triste e attraversando tutte le terre. Baubo, una vecchia , un giorno le apparve alla casa di Metanira e Celeo; offrì da bere alla dea che però tanto mesta ed afflitta non riusciva a prender cibo ma Baubo

era una donna magica molto particolare, perché era priva di testa e parlava tramite la vulva. Intrattenne Demetra, disperata per la perdita della figlia,


 ballando in un modo alquanto esilarante e raccontando storie licenziose, Di fronte a tale spettacolo Demetra rimase impassibile ma il figlio Iacco, che la accompagnava, rise di gusto riuscendo così a strappare alla madre di Persefone un sorriso, che fu il primo da quando la dea aveva perso la figlia.

e inoltre collaborò, assieme all'anziana Ecate e al sole Elio, alla ricerca di Persefone, che alla fine fu rintracciata consentendo così al mondo di rifiorire nuovamente.



Baubo, Sceela Na Gig e la Mandorla Mistica

Ecco tre simboli del femminino sacro che mostrano la vulva come genesi di tutta la vita come simbolo di fonte sacra della vita : Madre Terra .






La Danza di Uzume





La danza di Uzume

Anche il giappone celebra il rito dell' Anasyrma con la dea Uzume .


La leggenda narra di come la Dea del sole Amaterasu, furiosa per essere stata offesa dal fratello Susano’o, Dio della tempesta, si fosse rinchiusa in una grotta buia impedendo ai suoi raggi dorati di illuminare la terra. Senza la luminosità solare, il mondo era piombato in un’oscurità tetra e pesante, e a nulla erano servite le suppliche delle altre divinità per convincere la bella Dea ad uscire dal suo nascondiglio. Senza sapere più cosa escogitare per riportare la luce nel mondo, gli Dèi chiesero aiuto alla splendida danzatrice divina

Ama-no-Uzume, la quale dapprima pose un grande specchio davanti alla soglia della grotta dove si nascondeva Amaterasu, e poi iniziò a danzare,sensualmente dinnanzi a tutti gli Dèi .E mentre danzava libera e selvaggia, i suoi abiti cominciavano a scivolare via scoprendo il bel seno allora lei lasciò che la sua veste le scivolasse sino ai piedi, svelando la sua magica intimità e le natiche di luna .

Si dice che questo suo gesto provocò l’irresistibile risata delle “ottocento miriadi di dèi” , e che udendo quelle risa gioiose e scatenate Amaterasu, incuriosita, non poté fare a meno di sbirciare fuori dalla grotta per vedere cosa mai stesse accadendo. Fu così che per la prima volta vide se stessa riflessa nello specchio, e rimase così incantata da tanta luminosa bellezza che abbandonò il suo rifugio e tornò a splendere nel cielo, riportando la sua luce e la sua gaiezza a scaldare la terra.


Altri simboli dell' Anasyrma e del Femminino Sacro












 
 
 

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